I Gruppi Rotariani Comunitari (G.RO.C.)

Paolo Sarchi, consulente d’impresa, Presidente Commissione G.RO.C 2013-14 del Distretto 2050,  P.P. e socio del R.C. Pavia (Distretto 2050).

Il GROC (acronimo di Gruppi Rotariani Comunitari, altresì denominati “Rotary Community Corps”) è uno dei programmi strutturali del Rotary International concepiti per agevolare il raggiungimento degli obiettivi di servizio, definiti da club e distretti nelle rispettive comunità e all’estero, promuovendo contemporaneamente lo spirito di amicizia e buona volontà.

I GROC, istituiti nel 1985 dall’allora Presidente R.I. eletto Mat Caparas e adottati ufficialmente dal Consiglio centrale del R.I. nel 1988, sono gruppi di persone che, pur non appartenendo al Rotary per i più svariati motivi, non ultimo l’indisponibilità ad una assidua frequenza, ne condividono però gli ideali e lo spirito di servizio. Sotto la guida e il patrocinio di un Rotary club, i membri dei GROC mettono le proprie capacità al servizio degli altri per migliorare la qualità della vita nelle comunità e possono sviluppare progetti in autonomia o affiancare progetti già sviluppati dai club.

L’opera dei GROC punta all’organizzazione di uno sviluppo sostenibile per le comunità di riferimento, con progetti che affrontano problematiche che affliggono le loro comunità quali la salute, l’alfabetizzazione, la sicurezza, il lavoro e l’ambiente. Ecco alcuni esempi: assistenza ai giovani nella ricerca di posti di lavoro, pulizia di parchi, strade ed interi quartieri, assistenza ai disabili, servizio nelle mense della Caritas, di altre organizzazioni similari o Parrocchie, e non c’è limite all’inventiva!

Gli obiettivi dei GROC sono:

  • – incoraggiare i singoli individui ad assumersi la responsabilità di migliorare la propria comunità;

  • – riconoscere la dignità e il valore di tutte le occupazioni utili;

  • – stimolare la crescita professionale e le attività di lavoro collettivo per migliorare la qualità della vita;

  • – incoraggiare lo sviluppo del potenziale umano nel rispetto della cultura locale e delle regole della comunità.

I Rotary club svolgono un ruolo di rilievo nella fase iniziale dello sviluppo dei GROC attraverso:

  • – l’orientamento dei nuovi membri e un contributo all’elezione dei dirigenti;

  • – la collaborazione alla stesura dei piani operativi e finanziari di lungo periodo;

  • – iniziative volte a tenere vivi l’entusiasmo e la dedizione dei partecipanti;

  • – la promozione del programma GROC presso potenziali partecipanti;

  • – comunicare i successi con i media locali e la sede centrale del Rotary International.

Ogni Gruppo deve essere costituito da almeno 10 persone socievoli e disponibili, che si incontreranno almeno una volta al mese per discutere i progetti. I GROC sono incoraggiati ad eleggere un gruppo direttivo con mandato annuale e scegliere, dal gruppo direttivo, un rappresentante verso il Rotary club sponsor ed il pubblico. Le riunioni saranno considerate ufficiali se svoltesi alla presenza di un Rotariano e l’eventuale partecipazione di un Rotariano alla riunione può essere considerata sostitutiva di una riunione del suo club. E’ auspicabile che i gruppi si concentrino almeno su 2 progetti. Le eventuali quote associative dovranno essere di importo puramente simbolico.

Oggi esistono più di 6.000 GROC, di cui fanno parte oltre 160.000 persone e 2.600 Rotary club sponsor, in 76 Paesi.

Cosa fare per avviare un GROC

1. Proporre l’idea all’eventuale Club Padrino.

2. Esaminare le reali esigenze del territorio dove si intende operare.

3. Individuare un responsabile del GROC.

4. Reclutare i non Rotariani e informarli sul Rotary.

5. Fissare un obiettivo e stilare un progetto.

6. Compilare la scheda organizzativa, farla firmare al Presidente del Club Sponsor ed inviarla al Governatore che provvederà, dopo apposizione della Sua Firma ad inoltrarla al Rotary International. Il R.I. rilascerà un certificato di costituzione ufficiale del gruppo, firmato dal Presidente Internazionale, che verrà inviato al Presidente del Club Sponsor, che la consegnerà GROC neoformato.

Per quanto riguarda il punto 4, cioè il reclutamento dei non Rotariani, due sono le strade: la prima è quella di riunire un gruppo di amici, la seconda individuare nelle Onlus, già operanti sul territorio, gli interlocutori più adatti a realizzare i GROC.

La Commissione GROC del Distretto 2050

Il governatore distrettuale nomina il presidente della Commissione, con il compito di sostenere i GROC esistenti, svilupparne di nuovi , lavorare per il miglioramento del programma e adottare nuovi metodi per garantirne il successo.

I Rotariani della Commissione GROC mettono a disposizione di associazioni di volontariato, che fanno del “service” specifico sul territorio il loro stesso senso di “esistere”, quanto di più nobile hanno, cioè le loro competenze umane e professionali, al loro servizio per risolvere problematiche specifiche.

Ci siamo resi conto, durante lo svolgimento delle riunioni organizzate dalla Commissione a cui hanno partecipato numerose organizzazioni di volontariato che operano nel territorio e durante gli incontri successivi tenutesi nelle sedi di dette organizzazioni, che parecchie di loro hanno dei sogni nel cassetto. Una, che è impegnata nel recupero di tossicodipendenti , ci ha chiesto un assiduo contatto con un medico di base per assistere i ragazzi debilitati nel fisico e nella mente. Un’altra, che si occupa di disabili, ci ha chiesto per queste persone del lavoro, senza rendersi conto che avrebbe dovuto ottemperare a tutti gli adempimenti di legge: per loro ci siamo adoperati per coinvolgere aziende industriali e uno studio professionale che ha presentato agli uffici di competenza i documenti necessari. Altre associazioni di volontariato hanno chiesto l’assistenza di avvocati , notai, ingeneri, ecc.

È evidente che la Commissione per operare efficacemente deve conoscere a fondo il territorio, coinvolgere le organizzazioni di volontariato, chiedendo quali sono i loro “sogni nel cassetto”.

E’ compito della commissione GROC sensibilizzare i Rotariani affinché si mettano a disposizione per aiutare le associazioni di volontariato a risolvere i loro “sogni nel cassetto”.

Per poter espletare al meglio il mandato, la Commissione necessita di dialogare essenzialmente con gli Assistenti affinché con i Presidenti dei Club si possano organizzare delle serate dedicate alle problematiche del volontariato.

Avendo operato secondo questo schema nel territorio di Pavia, la Commissione ha coinvolto le seguenti organizzazioni di volontariato a cui ha potuto dare l’imprimatur di “Sponsorizzato dal Rotary Club di Pavia” :
1) Associazione Italiana Sclerosi Multipla;
2) Associazione Italiana Persone Down;
3) Associazione Donatori di Voce;
4) Associazione Italiana per Fare un Albero;
5) Coop Sociale Arti e Mestieri;
6) Sogni e Cavalli Onlus;
7) Centro Documentazione Dialogo Interculturale.

Presentazione GROC

 

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