Highlights sul Rotary

Rodolfo Michelucci, ingegnere libero professionista, socio e P.P. del R.C. Rimini Riviera (Distretto 2072), Assistente del Governatore.

 

Il Rotary ha 110 anni.
E da quel lontano 1905, il Rotary si è espanso in quasi tutti i paesi del mondo.
Si è espanso fra una moltitudine di razze, culture e ideologie differenti.
Ma cosa è il Rotary per essere accettato da persone così diverse?
Qual è il minimo comune denominatore che accomuna tutte queste persone?
Senz’altro possiamo sintetizzare questo minimo comune denominatore, che rappresenta le caratteristiche essenziali di un Rotariano, con i termini “Azione” ed “Impegno”, ovvero con il termine “Responsabilità“, esigenza, questa, particolarmente significativa ai giorni d’oggi dove la responsabilità è un bene non sempre disponibile né tantomeno desiderato, e che necessita, quindi, di un suo urgente recupero.
Sappiamo tutti che lo scopo del Rotary è “… incoraggiare e sviluppare l’ideale del servire inteso come motore e propulsore di ogni attività“.
E poi:

1. promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci, per renderli meglio atti a “servire” l’interesse generale.
2. informare ai principi della più alta rettitudine, la pratica degli affari e delle professioni, riconoscere la dignità di ogni occupazione utile, e far sì che essa venga esercitata nella maniera più degna, quale mezzo per “servire” la società.
3. orientare l’attività privata, professionale e pubblica dei singoli al concetto del “servizio”.
4. propagare la comprensione, la buona volontà e la pace tra nazione e nazione mediante il diffondersi nel mondo di relazioni amichevoli fra gli esponenti delle varie attività economiche e professionali, uniti nel comune proposito e nella volontà di “servire”.

Quindi il Rotary incoraggia e sviluppa l’ideale del “servire” per promuove la Comprensione e la Pace, in quel “villaggio globale” che va dalla Comunità Locale al Mondo.

Il punto focale sono i Rotary Club ed i loro Soci, cioè i Rotariani, che costituiscono una formidabile catena. Quindi, anche per il Rotary si può affermare, parafrasando una famosa metafora tecnica, che la “forza del Rotary è data dalla forza del Club più debole”.
Per rendere sempre più forte questa catena che è il Rotary, diventa fondamentale investire sullo “stato di salute” dei Club.
Uno dei primi indicatori dello stato di salute di un Club è l’effettivo, cioè i “nuovi soci” e, soprattutto, il “mantenimento dei soci presenti”.
Proprio in quest’ambito, il Rotary sta vivendo, in tutto il mondo, uno dei suoi più emblematici periodi di crisi.
Ma quando parliamo di crisi, significa che riconosciamo l’esistenza di una separazione, di una frattura tra una situazione passata e una nuova situazione, ovvero significa che parliamo di una scelta.
Anche ogni ingresso nel Rotary è una scelta:

– una scelta personale, anche di vita, che deve fare chiunque viene cooptato in un Rotary Club.
– una scelta fondamentale di ogni Club, cioè dei soci, che si fa nella ricerca di un potenziale nuovo socio, che deve essere sempre di alto profilo, cioè presentare “spiccate doti Rotariane”.

Ma il Rotary, cioè ogni singolo Rotary Club, deve andare avanti, deve “far girare la ruota”, cioè deve immettere sempre nuovi soci. Ma questa sua nuova linfa non deve creare fratture interne, perché esse causano quelle “cadute di energie del servire”, che indeboliscono il Club, e, di fatto, l’intera catena che rappresenta il Rotary.
Perché, come abbiamo visto, il Rotary è “servire”, e “servire al di sopra del proprio interesse” (“Service Above Self”), è ciò che recita il suo motto ufficiale più celebre.

Le “5 VIE DI AZIONE” rappresentano i modi del servire Rotariano.
Su questo, il Manuale di Procedura del Rotary riporta:

1. Club Service (Azione interna)
Riguarda le attività che un socio deve compiere all’interno del proprio club, per assicurarne il buon funzionamento.

2. Vocational Service (Azione professionale)
Promuove l’osservanza di elevati principi morali nell’esercizio di ogni professione.

3. Community Service (Azione d’interesse pubblico)
Comprende le iniziative intraprese dai soci, a volta insieme ad altri, per migliorare la qualità della vita della collettività locale.

4. International Service (Azione internazionale)
Include tutto ciò che un rotariano può fare per promuovere l’intesa, la tolleranza e la pace tra i popoli, favorendo la cooperazione alle attività ed ai progetti a favore di altri Paesi.

5. Youth Service (Azione giovanile)
Riconosce l’impronta positiva lasciata nella vita di ragazzi e giovani dalle attività di sviluppo alla leadership, dalla partecipazione a progetti di servizio locali e internazionali, e dagli scambi volti a promuovere la pace e la comprensione tra le culture.

A fronte di tutto quanto visto rimane fondamentale la “centralità” del Socio Rotariano e l’“impegno,” che deve esplicare dopo aver accettato di entrare in un Rotary Club, cioè la disponibilità ad “essere coinvolto”.
Per questo motivo, possiamo identificare le “spiccate doti Rotariane” in primo luogo con il “servire”, poi con l’ “essere d’esempio” per gli altri, impegnandosi nel Club e verso la comunità.
L’importanza del “servire“ è data dal suo collegamento all’”azione”, cioè al verbo “fare”.
Per questo sono necessarie tre cose: “saper fare” (conoscere), “fare” (agire) e “far conoscere” (comunicare) perché i grandi progetti, le grandi conquiste sono possibili solo se si lavora insieme: E si lavora bene insieme solo se si hanno sensazioni comuni, sentire comune, comportamenti comuni, obiettivi comuni: in poche parole se si ha un etica comune.
Questo è il senso dell’ “Etica Rotariana” e sono proprio questi obiettivi del Rotary, che rappresentano quel minimo comune denominatore che accomuna tutti i Rotariani del mondo.
Ogni qualvolta un Rotariano mostra se stesso fuori dal Club, mostra in modo automatico il Rotary, e lo mette sotto i riflettori della comunità e la conseguenza di ciò, è che la gente inevitabilmente tende ad identificare il comportamento del singolo Rotariano con il comportamento di tutto il Rotary, di tutti i Rotariani, per cui è necessario e fondamentale che ogni nostro comportamento sia conforme e sempre aderente a quei principi che, come abbiamo visto, costituiscono l’ “Essere Rotariano”.
Questi principi sono riassunti in modo semplice ed efficace dal Codice Deontologico del Rotary:
“Come Rotariano mi impegno a:

1. Agire con integrità e secondo i più elevati standard etici, sia nella mia vita personale che professionale.
2. Applicare i principi di correttezza in tutti i miei rapporti con gli altri e trattare le persone e l’occupazione da loro svolta con il dovuto rispetto.
3. Mettere le mie competenze professionali a disposizione dei giovani, assistere le persone particolarmente bisognose e migliorare la qualità della vita nella mia comunità e nel mondo.
4. Evitare comportamenti che possano recare danno o discredito nei confronti del Rotary e dei colleghi Rotariani”.

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