I 100 anni della Fondazione Rotary

di Bruno Ghigi e Francesco Ferron, Soci dell’eClub 2050

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Oggi i rotariani di tutto il mondo festeggiano con orgoglio i 100 anni dalla creazione della Rotary Foundation, ma ben pochi conoscono come sia nata.

Tutto si deve all’iniziativa di Arch Klumph, un uomo di modestissime origini che, grazie al suo impegno e capacità, ebbe un grandissimo successo professionale, riconosciutogli dal Rotary che nel 1910 lo cooptò come socio all’età di 41 anni, l’anno successivo lo fece Presidente del suo Club e, solo 4 anni dopo, Presidente di quello che oggi è il Rotary International. Qualcuno si chiederà come fece a diventare Presidente Internazionale senza avere fatto prima il Governatore, ma la risposta è semplice: infatti, fu proprio lui ad avere l’idea di suddividere il territorio in Distretti, creare la figura del Governatore e istituire i Congressi Distrettuali. Inoltre presiedette la commissione che redasse uno statuto standard e regole comuni per tutti i Rotary Club. Ma la sua più grande aspirazione, cioè che il Rotary creasse un fondo fiduciario destinato a “Fare del bene nel mondo”, a differenza di tutte le altre sue iniziative di successo non raccolse alcun entusiasmo e non se ne fece nulla. Finché, forse solo per tacitare finalmente quel rompiscatole che non demordeva dall’insistere sul suo progetto, quando gli organizzatori del Congresso Internazionale del 1918 a Kansas City si accorsero che erano rimasti 26,50 $ dopo avere pagato tutte le spese, forse solo perché non sapevano cos’altro farne, li destinarono come prima donazione al “Klumph’s Rotary Endowment Fund”.

Questo però non significa che Arch avesse vinto la sua battaglia. Per anni, per tutti gli anni ‘20 e i primi anni ‘30, continuò la sua campagna perché questo Fondo Finalizzato fosse adottato ufficialmente dal Rotary International. Ancora la sua idea fu trattata con atteggiamenti che andavano dall’indifferenza di qualcuno ad un diffuso lavoro sotterraneo per fare affondare l’iniziativa da parte di alcuni vecchi dirigenti. Niente di nuovo sotto il sole, diremmo oggi, dato che questi stessi atteggiamenti sono tutt’oggi drammaticamente, anche se non diffusamente, presenti. Invidie e gelosie a parte, alcuni erano soddisfatti dello status quo e facevano resistenza ai cambiamenti anche se altri riconoscevano la necessità di aprire gli occhi per vedere nuove opportunità di servizio.

26,50 $ la prima donazione alla Fondazione…

Ma nonostante i suddetti maneggi contro la sua idea producessero i loro frutti avvelenati, Arch Klumph non rinunciò mai e non distolse mai gli occhi dal suo obiettivo. Sei anni dopo quella prima donazione del 1918, l’ammontare del fondo era ancora di soli  5.000 $. Però dopo la morte di Paul Harris avvenuta nel 1947 e la precisa disposizione del Fondatore che non si dovessero erigere statue o monumenti, il Board del Rotary International istituzionalizzò l’opportunità di donazioni in memoria di Paul Harris a favore di quella che ora conosciamo come Rotary Foundation, con lo scopo di alimentare la comprensione e relazioni amichevoli fra i popoli di diverse nazioni. Nel 1954, dopo la grande spinta del Rotary International in favore della Rotary Foundation, il totale delle donazioni annuali raggiunse finalmente i 500.000$. Forse senza neppure rendersi conto che la misera donazione iniziale sarebbe stata come una piccola palla di neve lanciata lungo una ripida discesa innevata, gli organizzatori del Congresso di Kansas City avevano dato inizio ad una valanga inarrestabile. Infatti, nel 1965 le donazioni superarono il milione di $ in un solo anno. Questo accadde 52 anni fa e da allora la Rotary Foundation ha consegnato oltre 1,5 milioni di Paul Harris Fellow pin: una moltitudine di persone che hanno donato un minimo di 1.000$ alla Fondazione che Arch Klumph aveva sognato perché fosse capace di Fare del bene nel mondo. Non c’è che dire, alla fine il messaggio è stato raccolto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, ed è bene si sappia che ci sono alcuni rotariani che hanno fatto donazioni anche di 5 o 10 milioni di dollari.

Nell’incipit di queste riflessioni, abbiamo detto che tutti i rotariani festeggiano il centenario della nostra Fondazione. Certo, c’è da gioire ed essere orgogliosi per i risultati ottenuti, specialmente in questi ultimi anni e speriamo che tutti lo facciano. Tuttavia non bisogna perdere la lucidità, ubriacati dai festeggiamenti. Abbiamo realizzato progetti meravigliosi e altri ne organizzeremo, ma non dobbiamo trascurare che ancora oggi sussiste lo scandalo di alcuni club zeristi, cioè che non donano un solo centesimo. Questo significa che purtroppo nessuno, ripeto nessuno, dei loro numerosi soci si sente a disagio nel far parte di una compagine che è insensibile agli scopi della propria associazione. E’ assai triste che fra le nostre fila ci siano anche persone che non hanno alcuna idea di dove si trovino e di cosa ci stiano a fare.

ancora troppi i Club zeristi…

Una soluzione a questa vergogna può essere solo la necessaria consapevolezza di cosa sia la Rotary Foundation. Però per creare questa consapevolezza non è sufficiente il Seminario Distrettuale di una giornata sulla Rotary Foundation che si tiene ogni anno, perché viene frequentato solo da 200 o 300 persone, solitamente sempre le stesse e quelli che rimangono a casa restano nell’ignoranza più totale. Una soluzione potrebbe essere rendere obbligatorio un follow-up in tutti i club per diffondere la conoscenza. E non solo in una riunione, una tantum, ma l’argomento andrebbe dibattuto almeno in 4 o 5 riunioni ogni anno. I Presidenti sono alla ricerca disperata di relazioni per riempire il calendario delle riunioni settimanali e allora, quale argomento da trattare può essere migliore della Rotary Foundation?

Tuttavia, anche se non la conoscono, i rotariani percepiscono ugualmente che la nostra Fondazione è una macchina potentissima, quindi non dovrebbero stupirsi se, come ogni macchina, ha bisogno di carburante per funzionare. Ovviamente il carburante più importante è il danaro, perché senza di esso nulla sarebbe possibile.

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Premesso che la gestione della Fondazione Rotary è una delle più efficienti in termini di trasparenza e responsabilità, in quanto solo il 2% delle proprie risorse viene impiegato per spese amministrative, la sua struttura è basata su tre principali Fondi:

Fondo di dotazione (noto anche come Fondo Permanente – per maggiori info cliccare qui);

Fondo annuale (noto anche come Fondo Mondiale o globale – per maggiori info cliccare qui);

Fondo Polio Plus (per maggiori info, cliccare qui)
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Il Fondo annuale è un fondo dinamico che alimenta le iniziative umanitarie attraverso Sovvenzioni costituite da finanziamenti a progetti dei club/distretti.
La principale fonte di entrata del Fondo annuale, oltre agli interessi maturati dal Fondo di dotazione, è l’iniziativa Erey (Every rotarian every year) con cui ogni rotariano avrebbe l’impegno morale di versare 100 $ ogni anno.
Il 50% di quanto versato ritorna al distretto a disposizione dei club per alimentare le cosiddette Sovvenzioni, motivo ulteriore per aderire a questa iniziativa.
Le Sovvenzioni sono di tre tipologie:
Distrettuali, per progetti di piccola media dimensione attivati dai club a sostegno delle comunità locali.
Globali, per progetti importanti e sostenibili fatti in collaborazione fra club internazionali nelle aree strategiche di intervento definite dal Rotary.
Predefinite, per progetti umanitari già formulati cui i club/distretti possono aggregarsi per collaborare finanziariamente/operativamente.
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Le aree strategiche di intervento definite sono:
Prevenzione e cura delle malattie
Acqua e strutture igienico sanitarie
Salute materna e infantile
Alfabetizzazione e educazione di base
Sviluppo economico e comunitario
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Il Fondo annuale alimenta anche l’iniziativa delle Borse della Pace per la formazione post-universitaria di studenti indirizzati al focus Pace e prevenzione/risoluzione dei conflitti.
Da qualsiasi angolazione si veda la Fondazione risalta l’organicità, l’ampiezza e la non casualità del progetto.

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Tra i Fondi ce n’è uno che ha un’importanza strategica enorme, ma purtroppo in Italia è misconosciuto ed è il Fondo Permanente. Si tratta di un fondo che accumula le donazioni e non le spende mai. Tutto il danaro raccolto viene messo a frutto e ogni anno viene spesa solo una parte dei rendimenti, dopo avere accantonato qualcosa per coprire le spese di gestione e coperto la svalutazione dovuta all’inflazione. La quota spendibile viene destinata al Fondo Mondiale della Rotary Foundation che finanzia tutti i progetti. L’obiettivo della Fondazione è che il Fondo Permanente possa raggiungere la dotazione di 2 miliardi di $, in modo che la quota spendibile ogni anno possa essere sufficiente a coprire l’intera quota a carico della R.F. per i progetti da lei cofinanziati, rendendosi così indipendente dalle donazioni al Fondo Annuale che in anni di crisi potrebbero anche calare drasticamente.

Le donazioni al Fondo Permanente danno diritto al titolo di Benefattore della Rotary Foundation, testimoniato dalle alette dorate da abbinare al distintivo da rotariano.

Inoltre, in caso di donazioni di almeno 25.000 $, oltre a diventare Major Donor, il donatore può attivare un “Endowed Fund”, cioè un Fondo finalizzato, che viene gestito con una contabilità separata e la parte spendibile, invece di andare al Fondo Mondiale, viene messa a disposizione del Distretto designato dal donatore sotto forma di DDF spendibili per progetti conformi alla destinazione d’uso che può essere suggerita dal donatore (es: bambini, istruzione, salute, ecc.).

Il Fondo Permanente, oltre che in contanti, può essere finanziato anche con un lascito testamentario. Quando si raggiunge una certa età è normale fare un bilancio della propria vita e molti sentono il bisogno di restituire una parte di quello che hanno ricevuto; ma se si è in pensione e non si hanno più introiti certi e le riserve accantonate non sembrano adeguate a garantire una vita dignitosa fino alla fine dei propri giorni (che non si sa quando sarà), donare potrebbe sembrare un’imprudenza. Allora può essere una valida alternativa nominare il Fondo Permanente nelle proprie volontà testamentarie, in modo che per tutti gli anni a venire, finché esisteranno il Rotary e la Rotary Foundation, la nostra donazione possa continuare a fare del bene nel mondo. Così facendo si diventa soci della Bequest Society.

Infine, con Rotary Direct è possibile programmare donazioni ricorrenti, anche di piccolo importo.

Riconoscimento Bequest Society Riconoscimenti 2006-07

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Tuttavia, oltre al danaro, ci sono anche altri tipi di carburante che sono altrettanto indispensabili. Primo fra tutti è il coinvolgimento dei rotariani. Se non ci fossero i volontari che vanno in giro per il mondo (peraltro a loro spese) per vaccinare i bambini, il progetto Polioplus non sarebbe stato possibile. Ci sono medici rotariani che utilizzano le loro ferie per andare nei paesi del terzo mondo ad operare ciechi, o malformati, o cardiopatici, o vittime delle mine, che diversamente nessuno aiuterebbe, restituendo loro una vita degna di essere vissuta.

Ci sono rotariani che si attivano per realizzare progetti umanitari in paesi terzi in cui spesso manca di tutto: si informano sui bisogni reali, progettano soluzioni, raccolgono i fondi necessari, istruiscono le pratiche con la Rotary Foundation, controllano la realizzazione dei progetti sia dal punto di vista funzionale che amministrativo e contabile, in modo che neppure un dollaro vada sprecato, perché sarà utile per un nuovo progetto.

Senza di loro il Rotary diventerebbe una scatola vuota e senza un’anima.

A questi rotariani dobbiamo sicuramente rendere onore e il modo migliore per farlo è emulare il loro impegno e rendere così la Rotary Foundation sempre più potente ed efficiente. Non bisogna infatti trascurare la parte forse più importante, che consiste nell’impegno di ogni singolo rotariano nell’individuare i bisogni dei più svantaggiati e nel progettare soluzioni che possano ridurre, se non eliminare, il loro disagio. Per rimanere in campo automobilistico bisogna puntualizzare che procurarsi la benzina è il minimo sindacale, ma dopo bisogna fare la gara e possibilmente vincerla.

Forse il modo migliore per chiudere questa chiacchierata è ricordare il motto del PPI Frank Devlyn, perché riassume in poche parole l’essenza del nostro movimento: Create la consapevolezza e passate all’azione”.

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Concludendo è da rilevare che è difficile dire qualcosa di aggiuntivo a quanto contenuto in My Rotary alla voce “La Fondazione Rotary”.

Sono descritti service svolti o in corso o attuabili, proposte su attività per le quali ogni rotariano può impegnarsi, suggerimenti di iniziative raccolta fondi, bilanci, etc.; un’intera giornata libera potrebbe risultare insufficiente alla lettura e consultazione degli argomenti, video e quant’altro postato sul tema. Il 2017 è l’anno della ricorrenza del centenario della Fondazione. E’ stato fissato uno speciale obiettivo di raccolta fondi in 300 milioni di $ che costituisce circa il 15/20% di aumento rispetto a quanto raggiunto negli ultimi anni con le raccolte fondi tradizionali indicate ai club (100$ a socio con Erey per il fondo annuale, 2000$ a club per il fondo Polio Plus, 1000 $ al fondo di dotazione con un socio benefattore per club ogni anno). E’ un impegno notevole per il quale sono suggeriti alcuni spunti di attività.
Ad oggi sono stati raccolti 40 milioni: il percorso è lungo, ma riuscirci è fondamentale per garantire al Rotary e quindi a noi rotariani il successo delle iniziative umanitarie in corso o da intraprendere.
La destinazione dei fondi è chiara e le donazioni possono essere destinate a specifiche aree di intervento o a specifici progetti.
Il bene che facciamo attraverso la Fondazione porta la nostra firma!

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