La consapevolezza di essere Rotariani 

Mario Virdis, consigliere Banca d’Italia, P.P. e socio del R.C. Oristano (Distretto 2080).

 

Il Rotary dedica il mese di Gennaio alla “sensibilizzazione al Rotary”. Sensibilizzare, grammaticalmente parlando, è un verbo con una pluralità di significati. Indica sia l’azione di sensibilizzazione rivolta verso l’esterno che, essendo un verbo riflessivo, quella, invece, rivolta verso l’interno, di sensibilizzarsi. Quest’ultimo significato di “sensibilizzarsi al Rotary” deve essere inteso come un “riflettere sul nostro senso di appartenenza”, sulla nostra consapevolezza di farne parte in maniera piena e convinta. Un modo per verificare quale è il livello, alto, medio o basso, del feeling che ciascuno di noi ha con la nostra associazione. Una domanda che spesso non ci poniamo è questa: sentiamo, intimamente, dentro di noi di essere a pieno titolo parte di un’associazione che ci chiede di uniformarci a rigidi criteri di etica, di tolleranza, di amicizia, di rispetto e di condivisione, che si sintetizza nel nostro “motto” e che auspica  quello “spirito di servizio” fatto di altruismo e non di egoismo? Dovremo interrogarci, invece, per accertare lo stato di salute del nostro amore, della nostra passione per il Rotary. E’ necessario ogni tanto fare un rigoroso check up,  e per farlo è necessaria una rigorosa ed aggiornata formazione ed informazione sul Rotary e sulle sue azioni portate avanti nel mondo.

Soci vecchi e nuovi, tutti, non  solo i soci di più recente acquisizione, sono tenuti ad aggiornarsi. Perché, per quanto sembri scontato, anche chi fa parte del Rotary da lungo tempo non è a conoscenza di tutto ed al meglio sulle azioni che il nostro sodalizio porta avanti. Nessuna professione, e noi che costituiamo il vertice di molte professioni questo lo sappiamo bene, può essere svolta nel modo migliore senza aggiornamenti continui. Anche nel Rotary è necessario tenersi sempre aggiornati, frequentando i vari incontri sia a livello distrettuale che internazionale, riconsiderando le norme e le finalità rotariane, per rinforzar dentro di noi gli ideali e gli scopi che nel tempo, spesso, si assopiscono, si appannano. Solo se saremo costantemente consci della nostra missione di servizio e animati da un grande convincimento, potremo rivolgerci con successo all’esterno ed essere di esempio e di stimolo per quelle persone che, non ancora rotariani, potrebbero diventarlo, in quanto vivono già la loro vita e la loro professione secondo l’alto livello etico indicato dal nostro sodalizio. Solo cosi saremo davvero credibili e capaci non solo di mantenere il nostro effettivo, ma accrescerlo in quantità e qualità, migliorando costantemente le azioni di servizio portate avanti dai Club.

Cari amici, la “Sensibilizzazione al Rotary” è un tema complesso. Se da una parte ci chiede di interrogarci sul nostro senso di appartenenza, dall’altra ci pone una doverosa raccomandazione: quella di propagandare nel modo migliore lo scopo della nostra associazione, affinché ne venga ricavata, all’esterno, una buona immagine. Oggi, nel mondo della globalizzazione, “far sapere” è importante quanto “saper fare”.

Come recitano i moderni manuali di comunicazione: “per esistere bisogna comunicare”. Comunicare, cari amici, deve essere inteso nel senso più ampio: in famiglia, nel lavoro e nella vita sociale. In famiglia, sensibilizzando ai principi del nostro sodalizio tutti i componenti della nostra famiglia che porteranno avanti con noi, con entusiasmo, tutte le attività. Nel lavoro, parlando del Rotary nei nostri luoghi di lavoro, di “come il Rotary opera” e di “cosa fa”, evidenziando con il nostro comportamento altruistico, etico e leale che non portiamo il distintivo all’occhiello solo per “vezzo”. Nella vita sociale, partendo dal mondo giovanile, gettando il seme dei principi del Rotary nel terreno dei giovani: spieghiamo ai giovani l’importanza dei nostri comportamenti, facciamo conoscere le coordinate del nostro “servizio”: amicizia, etica, tolleranza, rispetto per gli altri e ricerca della Pace.

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